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Immagine del redattoreCarla Babudri

Quando Dio Tradisce…


Scrivo questo articolo perché ricevo davvero tante domande inerenti alla religione, e come può sussistere la magia se la religione la condanna.

Entrare in questi argomenti così delicati, personali, è come un viaggio nelle profondità e nel dolore e spero di poter onorare in qualche modo questo sacro viaggio, cercando parole e concetti semplici, in base alla mia esperienza personale.

Quando una organizzazione religiosa afferma di “essere Dio” o di venerare un l’unico vero Dio, cerca di manipolare la tua vita, i tuoi sentimenti, inducendoti al martirio, attivando sentimenti contrastanti tra rabbia e fede, mettendoti nella condizione nella quale provare dolore e vivere nel dolore diventi la tua massima aspirazione.

Chi ti propone di schiacciare il diverso e manipola un certo potere sociale, di sicuro ha poco di spirituale.Ha senso quando tutto questo genera odio, anziché comprensione, conflitto anziché autosviluppo?

Sentiamo il desiderio di reclamare lo spirituale, quando l’essenziale e la voglia di lasciare andare il superfluo si affaccia all’anima, almeno questo è successo per me.

Capire i nostri limiti e prendersene cura è un lavoro importante, negare i sogni e le possibilità in nome del dolore e della sofferenza non è spirituale.

Essere protesi nel difendersi, accumulare rancore, non è spirituale.

Cosa decidi di pensare o essere, è solo responsabilità tua non di una organizzazione religiosa, il compito di svilupparti è tuo, solo tuo!

Attraversiamo i filtri dei social media, lottiamo per sentirci qualcuno, per trovare un posto nella società, ma è pura illusione.

Nel corso della storia troviamo più negazioni che aperture, più violenze che accordi. Il femminile è stato negato, il maschile denigrato. Hanno ucciso Dei, rituali, comunità intere, bruciato, abusato, stuprato intere credenze antiche.

Un tempo era l’uomo al centro della sua vita.

Ci hanno indotto a credere di essere eterni peccatori, bagnandoci nel nettare della vergogna, dell’essere indegni lasciandoci abusati, paralizzati e spiritualmente privi di potere.

Ma perché ti parlo di tutto questo?

Perché tu possa comprendere l’importanza della tua grandezza, perché tu possa guarire la ferita dell’umanità, perché tu possa vedere il dubbio, la vergogna non come oppressione, ma come strumenti di lavoro.

La vergogna isola, spaventa, crea isolamento e il dubbio non ti permette di prendere decisioni.

Allora trasforma: mettiti nella condizione di capire da cosa sei sopraffatta e quali sono i tuoi dubbi.

Lasciati guidare dall’istinto, chi pensa con la propria testa fa paura, chi si mette in discussione smuove energia, invoglia altri al risveglio.

Cerca di prenderti cura di te stessa, osserva i tuoi modelli di dubbio, ti paralizzano?

Da cosa ti trattengono?

Quando si verificano?

I tuoi dubbi possono diventare i tuoi punti di forza?

Hai il permesso di cadere, e va tutto bene, il tuo passato ti manda informazioni sui conflitti e le rinunce, ma in realtà anche tu le stai trattenendo, questo significa che anche le risposte e i permessi risiedono in te.

Non perdere mai di vista questo, sei estremamente potente, questa verità non cambierà a meno che tu non lo voglia.

Non sei sola nel trovare difficile accettare il tuo desiderio di sviluppo significativo, in un modo in cui Dio tradisce frequentemente, basta solo che guardi la storia di tutte quelle donne bruciate, ignorate, abusate, per mano della religione.

Queste magnifiche donne hanno comunque continuato a vivere, il loro credo è diventato potente, la loro trasformazione stimolante, e tu sei una sopravvissuta… il richiamo adesso non è più sussurro nei tempi, ma urlo nel presente.

Sei nel tuo viaggio di magia, vivi, guarisci, cambia ed evolviti, abbracciati e sii fedele a te stessa. Nonostante il dolore e la rabbia sei sempre connessa con l’amore eterno dello Spirito, il tuo cuore è pieno di potenzialità.

Hai tutte le competenze necessarie per costruire una vita magica ed è assolutamente normale pensare e desiderare una vita spiritualmente ricca. Va bene anche dire di “no” e andarsene in qualsiasi momento...

Spero che tu possa entrare in risonanza con le mie parole, non vergognarti, esplora, entra in conflitto, e anche se il “Dio” delle religioni non è fedele non importa, non ti appartiene, tu vai avanti, sforzati di crescere, prenditi cura di te e principalmente innamorati di te.

Questa è la vita, il percorso, la scelta. Tutto…

Con Amore

Carla

 

 

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