Privacy Policy
top of page
Immagine del redattoreCarla Babudri

Luna di Ottobre: il mio Divenire, il Tempo della Strega Oscura.

Luna dell’Edera. Luna dell’Ombra. Luna delle Ossa. Luna dei Ricordi. Luna della sepoltura. Luna Oscura

 

"È in questa stagione, nel lento morire dell’anno, che il mondo scivola in un’oscura fertilità, un ciclo profondo e antico che trasuda da ogni angolo della terra. L'autunno non è solo il trionfo della decomposizione, ma anche la rivelazione di colori che sanno di anima: l’oro antico dei campi spogli, Il ruggine, come sangue arcaico che si è addormentato sulla terra, il verde dei boschi che si contorce come un’entità vivente, il giallo del fungo che spunta dalle profondità dimenticate. E poi, vi è il rosso del mirtillo, la zucca gravida, come offerte oscure che la terra fa emergere dalle sue profondità.



Luna di Ottobre

 

Oh, sì, attrae l’ignaro, colui che crede di trovare conforto tra le sue ombre, che cerca di rifugiare lo spirito in uno spazio che richiami la tana di una strega. Ma c’è una malia più antica e terribile in questa stagione, una malinconia che stringe l'anima, un sussurro che evoca ricordi mai vissuti, ma che appartengono a un passato ignoto, distante, eppure spaventosamente familiare.

 

Le foglie, come anime tormentate, cadono in un eterno vortice, preda di un vento che sembra portare con sé i lamenti degli spiriti. Il respiro dell’inverno si avvicina, gelido e inesorabile, ma prima che il gelo soffochi tutto, c'è un momento, un unico istante in cui l'aria satura di Samhain diventa quasi tangibile, gravida di potere.

 

Ma di quali ricordi parliamo?

 

Tieni stretti quei ricordi, pellegrino. O potrebbero reclamarti.

 

Nel cuore di questo Samhain, in questo mese dell’ombra, le streghe che un tempo camminavano su questa terra, custodi dell’infinito fuoco e sentinelle senza volto dell’altare funesto si risvegliano. Rinnovano giuramenti antichi, giuramenti che l’uomo ha osato dimenticare, ma che risuonano ancora nell’aria come un’eco. Nei luoghi dove nessun piede mortale dovrebbe posarsi, si radunano, e nel segreto delle foreste contorte, sotto cieli senza stelle, e sotto eclissi magiche, eseguono un rito dedicato alla Madre Oscura.

Non avverti forse il richiamo?

Non senti il potere che si propaga dalle profondità della terra lacerata e nelle tue viscere?

 

In questo luogo sacro e proibito, la terra geme, si torce in una danza lenta, riflettendo i nostri lamenti. Qui, sotto questa luna oscura di Ottobre, siamo l’incarnazione dei ricordi e segreti che le nostre antenate ci hanno tramandato. Siamo il sogno, l’arte estatica che trova nella distruzione la sua perfezione. Non ti illudere: il loro richiamo non verrà disatteso, non da noi. Noi siamo ciò che esse hanno sempre voluto.

 

Siediti Viandante, ti racconto una storia…



Luna di Ottobre

 

Vieni, anima smarrita, e condividi questo banchetto dell’abisso. Qui, sotto la Luna Nera di ottobre, quando il sole stesso sembra ritirarsi con l’eclissi, ho preparato un banchetto di ombre, segreti e ricordi. La il the profuma di misteri antichi, i biscotti sono intrisi di memorie mai confessate, e le risate, le senti? Serpeggiano nell’aria come spettri. Solo i miei più amati demoni siedono qui; solo le anime più stravaganti e perverse trovano rifugio in questo luogo. Quindi, Viandante solitario, prendi posto, e non temere.

 

Qui, non c’è spazio per il silenzio. Ogni segreto deve essere svelato, ogni paura messa a nudo. Rivelami i tuoi desideri più oscuri, i tormenti che ti affliggono. Parleremo del dolore e della gioia in egual misura, perché in questo luogo, alla fine di tutto, ci sarà solo verità. Insieme, seppelliremo i sogni infranti e li consegneremo alle tenebre.

 

Osserveremo il futuro che si dispiega davanti a noi nel nero abisso di una torta maledetta, e le nostre lacrime saranno l’unico tributo per le affinità perdute, per tutto ciò che ci è sfuggito tra le dita. Non lasceremo che nessun respiro vada sprecato, poiché sotto questa Luna Piena, celebriamo il rito di una sepoltura eterna, una celebrazione del trovare e perdere noi stessi, in un ciclo senza fine.

 

Benvenuti, miei mostri preziosi e amati pellegrini. La mia tavola è vostra, la mia notte è la vostra notte…"

 

Thesmophoria i tre giorni del Rito Oscuro della Madre e della Figlia Perduta

 

Nelle pieghe dell’autunno, quando le ombre si allungano sui campi spogli, il mondo si prepara a un passaggio segreto e buio. Le antiche sacerdotesse greche, con passi lenti e solenni, scendono verso le profondità della terra, chiamate da un’eco ancestrale che riverbera nel cuore della stagione. È il tempo delle Thesmophoria, una celebrazione che richiama il potere delle forze primordiali, quelle che governano il ciclo eterno della vita e della morte. È il momento in cui Demetra e Persefone, la Madre e la Figlia Perduta, rinnovano il loro patto con l’oscurità.

 

In questi giorni tra ottobre e novembre, Demetra, signora dei raccolti e della vita stessa, osserva impotente mentre la sua amata figlia Persefone scivola ancora una volta nelle spire delle profondità, trascinata da Ade, il silenzioso signore degli inferi. Persefone, figlia della luce, colei che camminava nei campi fioriti, è ora condannata a regnare tra i morti, nelle sale desolate dell’Ade, lontana dalla dolce carezza del sole. Il suo cammino verso gli inferi non è solo un viaggio fisico, ma un simbolo di un ciclo che sfugge alla comprensione degli uomini, un passaggio verso qualcosa di più grande, di più terribile e misterioso.

 

Le sacerdotesse, custodi di segreti dimenticati, onorano questo ciclo antico. Nei loro riti agricoli, nascondono verità che sfiorano l’impenetrabile: la terra stessa respira con loro, e ogni seme interrato nel freddo suolo d’autunno diventa un richiamo a Persefone, una preghiera affinché torni, una volta concluso l’inverno. Ma sotto questo atto di apparente serenità si nasconde un terrore antico, un’ansia che afferra le loro anime. Perché ogni volta che Persefone discende negli inferi, vi è un momento in cui il mondo teme che non possa risalire. Ogni discesa è un abbandono, una separazione che lacera l’anima stessa della natura.

 

Il Rituale della Thesmophoria nell’antichità

 

Il rito della Thesmophoria simboleggia la fertilità e la rinascita, ma anche il morire della natura, il freddo abbraccio della morte che permea ogni cosa.

 

Il primo giorno, noto come Kathodos e Anodos (discesa e salita), vede le donne radunate nel demo di Alimunte, dove vegliano per l'intera notte. Al sorgere dell’alba, si incamminano verso il santuario di Demetra Tesmofora, situato sulla collina della Pnice, portando nei loro cuori la speranza e il peso della morte. La loro discesa verso il santuario è un atto simbolico, che riflette la discesa di Persefone negli inferi.


Novità!

A partire dal 15 ottobre, sarà disponibile nel mio shop un file audio dedicato alla celebrazione dei rituali della Thesmophoria. Questo file offrirà istruzioni dettagliate e specifiche sui riti da eseguire durante i tre giorni della discesa di Persefone, insieme a una meditazione guidata che accompagnerà ogni fase del rituale.


Il file audio vi guiderà attraverso ogni passaggio, fornendo spiegazioni approfondite e creando uno spazio sacro di connessione con Demetra e Persefone.

Ideale per chi desidera celebrare questo antico rito come facevano i nostri avi con consapevolezza e devozione. 


Continua a leggere....

Vuoi saperne di più?

Iscriviti a storiadiunapoesia.it per continuare a leggere questi post esclusivi.

52 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page