“La soglia dorata si apre i raggi del sole dal cielo colano nel caldo mese d'Agosto,
bagnata da questa rugiada dorata, l'anima si eleva in cerca di meraviglie e di passioni vive.
Ogni gesto diviene luce, manifestazione sublime creata per nutrire la vita stessa.
Le spighe, raggi di sole incarnati, li senti nei campi dove la dea, con leggiadra andatura,
passeggia e tocca la terra benedetta.
Si avverte il respiro dell'Universo, un'inspirazione profonda, e nel respirare,
è dolce l'ascolto: il Dio Sole alto domina, e l'amore, fluendo nelle vene,
batte al ritmo di un tamburo, intonando la litania della sensualità.
Così, tra l'abbraccio di questa luce augustea, s'infila il tempo in un sospiro di vento.
L'estate, in sua maestosa decadenza, spande ombre lunghe sui campi dorati, un canto antico, bisbigliato dalle cicale.
In questo concerto di colori e suoni, dove ogni fine si maschera da nuovo inizio,
l'anima, stremata e pur rinata, ritrova se stessa nel ciclo eterno,
nell'immortal danza del creato.
E nell'attimo fuggente, quasi a suggello, s'accende un tramonto: fuoco che muore,
e nel morire, promette di rinascere”.
Con l'arrivo di Agosto, entriamo in una soglia magica, una porta verso l'ignoto, un mondo di meraviglie che ci attende. La natura, nella sua maestosità, ci invita a entrare in un reame incantato. Questo mese segna una pausa temporale, un ponte tra il passato e il futuro. L'estate è al suo apice, ma il sole comincia il suo calo verso l'orizzonte, preannunciando il cambiamento stagionale. La terra sussurra antichi segreti, trasportati dal vento caldo che accarezza la pelle. In questa soglia, sentiamo l'energia vibrante di un mondo che ci invita all'esplorazione, alla scoperta e alla meraviglia.
Agosto ci spinge a evolverci nel nostro cammino.
Demetra la Dea delle Messi
Nell'armonioso corso delle stagioni, Demetra, divina patrona delle messi e custode della fertilità della terra, si eleva come figura centrale nella mitologia greca. Dea generosa e madre devota, ella presiede al ciclo vitale dei campi, assicurando che le messi siano abbondanti e che gli uomini non conoscano la fame.
Demetra è madre di Persefone, frutto del suo amore con Zeus. La narrazione del loro legame è intrisa di una dolcezza malinconica, poiché racconta di una separazione dolorosa e di un ricongiungimento che segna il cambio delle stagioni. Quando Ade, il sovrano tenebroso degli Inferi, rapisce Persefone portandola con sé nel regno oscuro, Demetra, avvolta in un velo di profonda tristezza, nega alla terra la sua fertilità. Il mondo allora conosce il suo primo inverno, un tempo di gelo e di stenti, un riflesso del cuore infranto della dea.
La sua ricerca disperata della figlia tocca il cuore degli dei e degli uomini, e infine conduce a un accordo: Persefone trascorrerà una parte dell'anno con Ade e il resto con sua madre. È in questo eterno ciclo di separazione e ricongiungimento che si fonda il ritmo delle stagioni: quando madre e figlia si riuniscono, la terra rifiorisce in primavera e estate; quando si separano, arriva l'autunno e poi l'inverno.
L'archetipo di Demetra incarna la maternità in tutte le sue forme: amore che nutre, protegge e, quando necessario, lascia andare. Insegna l'importanza del sacrificio personale per il bene maggiore, rappresentando il legame indissolubile tra la cura che possiamo offrire e la dipendenza che tutto il vivente ha dal nostro pianeta. Demetra è anche simbolo di resilienza e di rinnovamento, che ricorda che dopo ogni periodo di oscurità ritorna sempre la luce.