La Strega Aislin e il cofanetto magico e la pace ritrovata
- Carla Babudri
- 18 gen
- Tempo di lettura: 5 min
Continuano le storie della Strega Aislin e il suo castello Baleerie...
Nella bottega di Aislin, tutto scorreva con la consueta armonia: sopra le teste, un piccolo draghetto alato sorvegliava il soffitto, i suoi occhi scintillanti seguivano ogni movimento, come a voler assicurarsi che nulla sfuggisse al suo controllo. Al centro della stanza, il Calderone dei Sogni borbottava piano, emanando un vapore iridescente che si disperdeva nell’aria con un profumo dolce e avvolgente. Su uno scaffale traboccante di libri, il gatto nero di Aislin era acciambellato, beatamente addormentato, ignorando i volumi che attendevano pazientemente di essere spolverati e riposizionati.
Nell’angolo della bottega, un vassoio di pozioni cuoceva lentamente sopra una piccola fiamma azzurra, le ampolle tintinnavano a intervalli regolari, quasi conversassero tra loro, era una giornata tranquilla, con l’energia familiare che danzava tra gli oggetti magici, tutto perfettamente in ordine.
Ma quella routine fu interrotta da un lieve bussare alla porta, un suono che sembrava provenire da lontano, eppure penetrava con fermezza l’atmosfera calma della stanza.
Aislin si avvicinò alla porta, il mantello che sfiorava appena il pavimento, e aprì, davanti a lei si trovava una donna dall’aspetto stanco, un’anima che portava i segni della fatica: i suoi occhi, velati dalla tristezza, incontrarono quelli di Aislin, pieni di gentilezza e comprensione.
"Posso entrare?"
chiese la donna con voce flebile.
"Ho bisogno di trovare un po’ di pace."
La donna varcò la soglia della bottega, era vestita con abiti semplici, e il suo volto portava i segni di un’infelicità che sembrava sedimentata nel tempo. I suoi occhi, spenti e malinconici, si alzarono appena per incontrare quelli di Aislin.
"Ho bisogno di pace," disse con voce tremante.
"Non so dove cercarla, ma sento che qualcosa dentro di me è spezzato."
Aislin le sorrise con dolcezza, invitandola a sedersi accanto a un piccolo tavolo rotondo ornato di rune sottili.
"La pace non si trova fuori, cara mia," disse,
"ma possiamo iniziare un viaggio per scoprire dove è andata a nascondersi dentro di te."
Dal ripiano più alto di uno scaffale, Aislin prese un cristallo particolare: una sfera di fluorite che sembrava contenere al suo interno vortici di luce e ombra, come se custodisse una tempesta intrappolata. Lo posò davanti alla donna, le sue mani pallide che si muovevano con la grazia di chi maneggia un oggetto sacro.
"Questa è una Sfera di Rivelazione," spiegò Aislin.
"Non ti mostrerà risposte, ma ti guiderà verso ciò che devi vedere. Guardaci dentro e lascia che la magia ti conduca."
Aislin chiuse gli occhi e iniziò a sussurrare un’antica formula, la sua voce, melodica e vibrante, sembrava intrecciarsi con l’energia della stanza, la fiamma della candela azzurra si intensificò, proiettando una luce morbida sul cristallo, che iniziò a pulsare di vita propria.
"Adesso," disse Aislin, "guarda con calma. Permetti alla sfera di condurti."
La donna fissò la fluorite, e lentamente le luci al suo interno iniziarono a danzare. Immagini sfocate presero forma: una bambina che giocava in un giardino, il suono di una risata cristallina, e poi… il vuoto. La bambina apparve di nuovo, ma stavolta era sola, seduta in un angolo buio, le spalle curve sotto il peso di un dolore troppo grande per un cuore così giovane.
Lentamente, la donna riconobbe quella bambina: era lei, sentì il cuore stringersi mentre il cristallo le mostrava l’origine della sua infelicità, un momento dimenticato del passato in cui si era sentita abbandonata e non amata.
Aislin posò una mano leggera sulla spalla della donna.
"Vedi ciò che hai sepolto," disse con voce dolce.
"Ma guarda anche come puoi curarlo. Quella bambina non è perduta, è ancora dentro di te, e puoi guarirla con l’amore che ora sei in grado di offrirle."
Le lacrime iniziarono a scorrere sul viso della donna, ma erano lacrime di sollievo, di riconciliazione con una parte di sé che aveva dimenticato.
"Come posso farlo?" chiese con voce tremante.
Aislin si alzò e andò verso un piccolo scaffale dove teneva oggetti magici preparati con cura.
Tornò con un quaderno dalla copertina scura, decorata con simboli intrecciati d’argento che brillavano come stelle. Glielo porse con un sorriso sereno.
"Questo è un Confatto Magico," spiegò. "Ogni giorno, scrivi qui un pensiero felice, una piccola gratitudine, un ricordo luminoso, ogni parola sarà un seme che crescerà dentro di te, trasformando ciò che ora ti pesa in qualcosa di leggero e luminoso."
La donna prese il quaderno tra le mani, sentendone il calore, come se fosse vivo.
"Grazie," disse con una voce più stabile.
"Sento che questo è un inizio."
Aislin annuì.
"La magia non è solo negli incantesimi," disse,
"ma nelle scelte che facciamo per noi stessi.
Questo confatto è la tua promessa di coltivare la pace dentro di te."
La donna lasciò la bottega con il quaderno stretto al petto, sentendo che, per la prima volta, la strada verso la serenità era davanti a lei.
Aislin, rimasta sola nella quiete della bottega, sistemò con cura la sfera di fluorite sullo scaffale, il suo cuore colmo di gratitudine per aver potuto accompagnare un’anima in cerca di guarigione. Sapeva che il cammino della donna sarebbe stato lungo, ma che ora possedeva gli strumenti per affrontarlo.
E nel silenzio della stanza, tra profumi di incenso e luci tremolanti, Aislin si chiese quante altre storie fossero ancora nascoste dietro quella porta, in attesa di essere raccontate.
Con infinito Amore
Carla Babudri
La Strega Aislin e il cofanetto magico e la pace ritrovata- Storie di Magia del castello di Baleerie e la strega Aislin è creata dalla mia fantasia.
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*Conosci le immagini e non sono nominate all'interno del mio sito o il manca il nome dell'artista?
Ti chiedo gentilmente di informarmi cosi posso onorare il lavoro dell'artista.
Mi astengo da qualsiasi responsabilità per le immagini o foto in cui non viene menzionato l'artista, prelievo tutto da internet e qualora fosse indicato il nome dell'autore è mia premura nominarlo, SEMPRE!
Grazie Carla
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