Continuano le storie della Strega Aislin e il suo castello Baleerie...
Riprendiamo il nostro convivio nel castello di Baleerie, dove ogni domenica l’alchimia dell’amicizia si mescola ai sentori delle infusioni create da Aislin. Oggi vi narro di Nimandra, la Strega dei Sussurri, una presenza arcana capace di cogliere le voci che gli oggetti celano. La sua vicenda è un ricamo di mistero e grazia, e il suo talento, un ponte tra il tangibile e l’intangibile, rende ogni incontro un pellegrinaggio tra memorie e segreti nascosti.
Nimandra era un'apparizione che lasciava dietro di sé una scia di meraviglia e mistero, la sua figura, esile e leggiadra, sembrava fluttuare più che camminare, come se i suoi piedi sfiorassero appena la terra. I suoi capelli, intrecciati con fili d’orati e piccoli pendenti di cristallo, catturavano ogni raggio di luce, trasformandola in una creatura che sembrava appartenere a un'altra dimensione. Gli occhi, di un grigio perlaceo, avevano la profondità di antichi specchi d'acqua, capaci di riflettere il mondo visibile e quello invisibile.
La sua voce era un soffio di vento che scivolava tra le foglie, un suono che si insinuava nell'aria senza mai spezzarla, era il Dono dei Sussurri a renderla così speciale: Nimandra era in grado di ascoltare le voci delle cose inanimate, di comprendere ciò che gli oggetti, i luoghi e persino gli edifici portavano dentro di sé, per lei, il mondo era vivo in ogni dettaglio, e ogni cosa aveva una storia da raccontare.
Non erano solo gli oggetti antichi o carichi di significato a parlare con lei: anche una semplice tazza di terracotta o una finestra cigolante potevano rivelarle i loro segreti. Per Nimandra, ogni cosa aveva una memoria, un frammento di passato che desiderava essere svelato. Durante gli incontri al castello di Baleerie, Nimandra era spesso vista accarezzare il dorso di un libro o toccare il bordo di un calice, come se stesse ascoltando una musica silenziosa che solo lei poteva sentire.
"Questa teiera," disse un pomeriggio, con le dita che seguivano il contorno della base d'ottone, "ha visto più lacrime che sorrisi. Una giovane donna giurò il suo amore accanto a essa, ma quel giuramento fu infranto. Ogni volta che versa il tè, cerca di cullare il dolore che ha raccolto." La sala si immerse in un silenzio profondo mentre le altre streghe osservavano, affascinate ma anche leggermente turbate, la delicatezza con cui Nimandra trattava ogni oggetto.
Il Dono dei Sussurri di Nimandra non era solo un talento: era una connessione profonda con il mondo intorno a lei. Usava questa capacità per risolvere misteri, ricucire frammenti di passato, e talvolta per guarire ferite che non erano visibili all'occhio umano. Una volta, un uomo arrivò al castello con una vecchia chiave che aveva trovato nel baule di suo nonno, non aveva idea di cosa aprisse, ma sentiva che era importante.
Nimandra prese la chiave tra le mani, la tenne stretta per un momento e chiuse gli occhi: "è appartenuta a una porta che non esiste più," disse, la sua voce un sussurro morbido. "Ma quella porta conduceva a un giardino dove tuo nonno ha nascosto qualcosa di prezioso. Non cercare il giardino: cerca la terra che lo ha accolto." L'uomo tornò settimane dopo, con una piccola scatola di legno piena di lettere d'amore che il nonno aveva scritto alla donna che sarebbe diventata sua moglie.
La magia di Nimandra non era mai spettacolare o esplosiva: era discreta, quasi intima, tuttavia, il suo potere era straordinario nella sua capacità di riconnettere le persone
ai frammenti di vita che credevano di aver perso.
Nimandra e Aislin si incontrarono per caso, o forse per destino, in un mercato di oggetti antichi, Aislin, attratta da una strana sedia con intagli che ricordavano simboli arcani, si fermò a osservarla, Proprio mentre le sue dita sfioravano il legno consumato dal tempo, Nimandra apparve accanto a lei, silenziosa come un’ombra.
"Quella sedia," disse Nimandra, con il tono basso ma deciso di chi conosce una verità importante, "ha ascoltato molti discorsi segreti, se la porti via con te, custodirai anche le parole che ancora custodisce." Aislin rimase colpita da quella frase e dalla presenza di quella donna dai modi così misteriosi.
Le due iniziarono a parlare, scoprendo di condividere un rispetto profondo per le storie nascoste nel mondo, Aislin invitò Nimandra al castello di Baleerie, curiosa di scoprire di più su di lei e sul suo dono. Quando Nimandra arrivò, si fermò al portone principale e appoggiò la mano sulla pietra antica: "Questo castello ha molto da raccontare," disse con un sorriso, "ma anche molto da nascondere." Fu allora che Aislin capì che quella donna era destinata a far parte del suo cerchio di amiche.
Nel tempo, Nimandra sviluppò un legame profondo con il castello. Le pietre delle mura, le assi del pavimento scricchiolante, persino le torri che si ergevano verso il cielo le raccontavano frammenti di storie antiche: “Baleerie non è solo un luogo," diceva spesso, "è un cuore che batte, un'anima che veglia su di noi."
Ogni domenica, durante il rituale del tè, Nimandra si lasciava avvolgere dall'atmosfera magica, ascoltando con attenzione il sussurro di ogni oggetto. Il suo dono arricchiva gli incontri con storie che solo lei poteva ascoltare, trasformando ogni tazza di tè, ogni sedia, ogni candela in un frammento di memoria condivisa.
Nimandra era un'anima gentile ed enigmatica, una strega che camminava tra il visibile e l'invisibile, ricordando a tutti che, nel silenzio del mondo, ogni cosa ha una voce, e ogni voce ha una storia che aspetta di essere narrata.
Con Infinito amore
Carla Babudri
Il Circolo del Tè Incantato della strega Aislin - 2° parte - Storie di Magia del castello di Baleerie e la strega Aislin è creata dalla mia fantasia.
Copyright 2015-2024 CARLA BABUDRI
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*Conosci le immagini e non sono nominate all'interno del mio sito o il manca il nome dell'artista?
Ti chiedo gentilmente di informarmi cosi posso onorare il lavoro dell'artista.
Mi astengo da qualsiasi responsabilità per le immagini o foto in cui non viene menzionato l'artista, prelievo tutto da internet e qualora fosse indicato il nome dell'autore è mia premura nominarlo, SEMPRE!
Grazie Carla
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