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Immagine del redattoreCarla Babudri

Caro Amore Mio

Caro Amore mio,

è da così tanto tempo che la mia penna non calca sui fogli bianchi parole d’amore scritte per te.


Ho smesso di incontrarti in quei posti bui, disseminando pensieri e trascinandoli in luoghi affollati nella speranza di vederti in altri mondi ancora una volta.


Rimanendo fedele a me stessa anche nelle peggiori tempeste, in questo tempo lontano da te ho seminato speranza, amore e fiducia in altri spazi, ho accarezzato le cicatrici della pelle dell’anima e accompagnato chi soffriva per esse.

Ho imparato a trattare il dolore, ad accettare nuovi processi, a stringere i denti e a continuare a guardare la bellezza nei tramonti che cedevano la luce alla notte oscura. Ignorando la saggezza del destino vietandomi di transitare in certi passaggi forzati, per un periodo ho anche pensato di essere vecchia, logora e sbagliata.


Quando guardo la mia ispirazione scivolare via mi sento come se non avessi radici e i raccolti non avessero frutti, ma sorrido e tra me e me, penso a quando ho respirato il tuo aroma e la tua essenza, senza che tu lo sapessi, a tutta la tenerezza sospesa nel tempo, ai tuoi occhi chiusi e i tuoi battiti nella mia mano.

Ridere d’amore e di incredulità è stata una grande opportunità.




Ho respirato la tua forza e la tua innocenza e ho goduto, nel mio sogno, il vederti accanto nel proteggere le mie memorie, un dono dell’universo poter unificare le pene, completare le forme, intrecciare le tue mani, sciogliere le paure, prendersi e scambiarsi.


Caro amore mio, stringimi e infrangi le mie lacrime, amabile è la tua vicinanza, una festa per il mio spirito. Il Supremo è inspiegabile.


Lascio che le mie parole volino verso l’orizzonte e che prima di dormire mi sigillino a quel cuore che non mi ha voluta, ai sorrisi a metà, alle differenze naturali, alla presenza che si trasformava in solitudine, a quel miele amaro, agli spazi senza tempo, ai vuoti.


E parlando alle stelle invoco il mio desiderio più grande: rientrare nella tua pelle.


Con Amore

Carla


Con devozione al Mio Deimon Ispiratore


IMG: Bellissima l’Ultima Cena di Plautilla Nelli del 1568, una tela lunga sette metri con tredici figure a grandezza naturale. Finalmente dopo anni di abbandono il dipinto è stato restaurato. È evidente la Maria Maddalena affiancata amorevolmente Yeshua.


Plautilla Nelli era una suora e un'artista autodidatta che ha lavorato durante il Rinascimento italiano.

L'Ultima Cena era appesa nella sala da pranzo del suo convento di Santa Caterina di Cafaggio a Firenze, fino a quando l’ordine non fu sciolto all'inizio del XIX secolo. Da quel momento il dipinto venne spostato al monastero di Santa Maria Novella all'abbandono in un magazzino, fino a sopravvivere alla grande alluvione di Firenze del 1960, per poi rientrare a far parte del museo di Santa Maria Novella.


Per ora, non è ancora esposto al pubblico, ma speriamo presto di immergerci in questo amorevole capolavoro.


Carla Babudri 2021 © Tutti i diritti di scrittura sono riservati

 

Se ti fa piacere scrivimi, oppure se desideri un "Saggio dell'Interpretazione del giorno di nascita" capire e interagire con il tuo potere personale e magico, o un "Saggio Oracolare", puoi farlo usando la mia mail, sarò felicissima di conoscerti e di accoglierti.

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